Cgil e Uil in piazza a Cosenza: “Basta incidenti sul lavoro”
Nuova manifestazione a Cosenza di Cgil e Uil in occasione dello sciopero nazionale di 4 ore proclamato per i lavoratori del settore privato. “Il prossimo 11 Aprile -è scritto in una nota dei sindacati- torneremo in piazza XI settembre a Cosenza, alle 10. La mobilitazione continua perché continuiamo a sostenere che ‘Adesso Basta!’, questo Paese ha bisogno di risposte concrete su grandi questioni che impattano in maniera rilevante sul mondo del lavoro e quindi sul nostro sistema Paese”. “Primo tra tutti -proseguono Cgil e Uil- il tema della sicurezza sui luoghi di lavoro. Ogni giorno assistiamo inermi alla strage silenziosa che si consuma sui luoghi di lavoro, più di mille morti l’anno e oltre cinquecentomila infortuni, una guerra civile davanti alla quale la politica fa finta di non vedere. È ora, invece, di azioni incisive e non più rimandabili. Il Paese ha bisogno di importanti investimenti in sicurezza e prevenzione, di cui tanto si parla, ma le cui pratiche poco si attuano concretamente. È necessario cancellare da subito leggi che nel corso degli anni hanno reso il lavoro precario e frammentato, contribuendo così a realizzare un ambiente lavorativo insicuro. Servono misure forti contro i sub-appalti ‘criminali’, consumati sulla pelle dei lavoratori, che rappresentano vecchie, ma sempre attuali, forme di sfruttamento della manodopera in settori come edilizia, agricoltura e turismo, in cui ancora oggi il valore della vita è subordinato al bisogno di lavorare per sopravvivere. Bisogna potenziare i controlli con un piano straordinario di assunzioni nell’Ispettorato del lavoro e nelle Aziende sanitarie locali ad oggi paurosamente a corto di organici. Le aziende che non rispettano le norme sulla sicurezza vanno fermate, per questo motivo bisogna introdurre una vera patente a punti e condizionare l’erogazione di finanziamenti o incentivi pubblici alle sole aziende che rispettano le norme sulla sicurezza”. “Il Paese -sostengono i due sindacati- ha bisogno di riportare l’attenzione sui temi del lavoro, rinnovando e incentivando la contrattazione nazionale promuovendo anche una legge sulla rappresentanza che limiti i contratti ‘pirata’. Per finanziare la sanità, l’istruzione, le infrastrutture e garantire a tutto il Paese diritti sociali e civili, occorre prendere le risorse dove sono. L’evasione fiscale complessiva continua ad essere ogni anno sopra i 90 miliardi, mentre intere categorie economiche continuano a non pagare le imposte, lavoratori dipendenti e pensionati, garantiscono oltre il 90% dell’intero gettito Irpef”.